In questo tempo gli ottimisti sono come le mascherine, rari. Io che raro mi ci sono sentito poche volte, sono ottimista. Lo sono perché so che quella è la mia unica possibilità per non cadere nel vuoto pneumatico che piano piano sta conquistando ognuno di noi, tutti partecipanti di un gioco a cui non vogliamo giocare, un gioco degno di un libro di Chuck Palaniuk. Sono ottimista perché credo fermamente che sia un’atteggiamento migliore, anche se la delusione è sempre un po più amara.
In guerra, gli sciacalli e i traditori si fucilavano sul posto. Vi chiedo di non dimenticarli neanche questa volta – ché fucilarli non si può.
Non dimenticate chi vi vendeva le mascherine decuplicando il prezzo e scrollando le spalle davanti al vostro sguardo stupefatto, o chi non vendeva alcol per poi rivenderlo più in là a prezzi maggiori, chi fuggiva da una zona all’altra del paese seguendo un fantomatico spirito di sopravvivenza che chissà di cosa invece si è reso responsabile. Non dimentichiamo la dirigenza che ha preferito far finta di niente in quei giorni determinanti, mossa dalla più banale fame di soldi e potere. Le azioni di quei giorni probabilmente hanno cambiato la storia d’Italia, in quei giorni avremmo (o avrebbero) potuto evitare di aggiungere una pagina orribile sui libri di storia che leggeranno i figli del futuro.
Non dimentichiamoli, dobbiamo avere ben fisso nella che mente che alla prima occasione ripeteranno nuovamente gli stessi errori.
Stanotte ti ho sognato, mi hai suggerito un’idea folle, dicevi che ti stavi informando e volevi provare a realizzarla in quel modo che avevi tu quando iniziavi a sviluppare un nuovo progetto, dicevi che se avresti avuto il tempo avresti provato a farcela. E io nella discussione cercavo di convincerti a rimanere, a non andartene, dicevo che ti avrei costruito una minimoto per sfrecciare tra gli operai , controllarmi e dirmi quello che dovevo fare, passo dopo passo. Insomma, in maniera ruffiana e sognante stavo chiedendo il tuo aiuto che, in questo periodo, mi farebbe tanto comodo.
Struscio la mia pelle appena rasata sulla tua sempre perfetta, un desiderio immenso di restare lì in quella posizione per ore rapisce il mio cuore distratto. Era solo una semplice guancia che accarezzava uno zigomo, eppure il mondo per un attimo è stato molto più bello.
Ma queste cose si sa, sono leggerezze.